MICHELANGELO PERGHEM GELMI 1911 - 1992

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Nota biografica. (a cura di Elisabetta Staudacher)
Per gentile concessione della Presidenza del Consiglio della Provincia Autonoma di Trento – estratto da “Michelangelo Perghem Gelmi”, Palazzo Trentini Mostre, maggio 2003, Editrice TEMI Trento.

1911 Nasce a Innsbruck l’11 dicembre da genitori trentini.

1912 La famiglia si trasferisce a Trento dove Perghem vive fino alla fine degli studi superiori. Le sue innate doti artistiche vengono notate e sostenute da Luigi Bonazza, suo insegnante di disegno e di pittura all’Istituto Tecnico. Si dedica allo sport ed all’attività di caricaturista per giornali e riviste studentesche che prosegue assiduamente nel periodo universitario.

1928 Vince il campionato studentesco trentino di fondo sul Bondone. L’anno seguente si aggiudica lo Sci d’Oro del Re a Cavalese e nel 1934 è in Nazionale di atletica leggera a Berna (400 m. piani e staffetta 4x400 m.).

1936 Si laurea in Ingegneria Civile Edile presso il Politecnico di Torino. Lascia lo sport agonistico per motivi di studio. Dopo il servizio militare nel Genio Aeronautico (1937-1938) è nominato assistente presso il Politecnico di Torino.

1940 Vince il concorso per Capo Ufficio Tecnico dei magazzini generali del porto di Fiume. Si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Torino allievo di Enrico Paulucci. Richiamato alle armi per il conflitto mondiale, nel 1942 l’Aeronautica Militare lo trasferisce in Provenza costringendolo ad interrompere i corsi di pittura presso l’Accademia.

1943 Durante il soggiorno francese si dedica alla pittura. L’8 settembre viene catturato con altri ufficiali, viene trattenuto a Cannes e poi deportato nel lager di Deblin Irena in Polonia dove allestisce la sua prima personale (gennaio 1944). Riesce a rientrare in Italia (giugno 1944) e vive in clandestinità a Torino fino alla fine della guerra occupandosi solo della pittura.

1945 Ordina la sua prima mostra personale in una galleria d’arte della sua città (galleria “Trento”). È libero professionista a Torino dove vive con la moglie Antonietta sposata nel 1946. Assistente universitario presso il Politecnico, continua a dipingere nel tempo libero. Espone alle principali collettive torinesi e al Premio Alessandria.

1948 Nasce la figlia Maria Rosa. A fine anno si trasferisce da solo a San Juan, in Argentina dove insegna presso la Facoltà di Ingegneria della “Universitad Nacional de Cuyo”. L’anno seguente partecipa al Salone d’Autunno di San Juan e si aggiudica il primo premio. Allestisce una mostra personale alla Casa Espana di San Juan. Lavora al progetto per la cattedrale della sua nuova città.

1950 La moglie e la figlia lo raggiungono in Argentina. Nasce Maria Guglielmina.

1954 Ottiene la cattedra di disegno e di figura presso la Facoltà di Architettura dell’Università di Cuyo. Allestisce una personale negli spazi universitari della città. Durante il soggiorno argentino si dedica anche al design di cui rimangono molti studi per decorazioni di oggetti e stoffe.

1955 Al Salone d’Autunno di San Juan “Calle Tucuman” ottiene il primo premio. A Natale rientra con la famiglia in Italia e si stabilisce a Trento dove lavora come libero professionista senza abbandonare la pittura.

1956 Alla mostra di Buenos Aires vince il primo premio con il quadro “Calle Lavalle”.

1958 Nasce Mario. Vince il concorso per il ripristino degli stabilimenti termali di Levico e due anni dopo si aggiudica quello riguardante le terme di Merano.

1961 Espone alla Mostra Provinciale d’arte figurativa dove presenta con successo “Santa Trinità” riproposto due anni dopo alla Mostra degli Artisti Trentini presso il Palazzo delle Esposizioni di Roma. La capitale ospita nuovamente la Mostra degli Artisti Trentini nel 1965, mentre altre esposizioni vengono allestite a Novara (1965) e a Torino (1967).

1967 Il suo progetto “Idee per Trento domani” vince il primo premio al Concorso istituito dal Comune di Trento per l’area dell’ex ospedale Santa Chiara in occasione del Convegno Nazionale di Urbanistica. È occupato alla realizzazione delle case a schiera di Norge sul Monte Bondone. Lavora al progetto per il complesso residenziale dell’ECA di Trento nella zona della Clarina realizzato nel 1969. L’anno seguente si occupa del progetto per il parcheggio sotto le Canossiane che non verrà attuato.

1967 Il suo progetto “Idee per Trento domani” vince il primo premio al Concorso istituito dal Comune di Trento per l’area dell’ex ospedale Santa Chiara in occasione del Convegno Nazionale di Urbanistica. È occupato alla realizzazione delle case a schiera di Norge sul Monte Bondone. Lavora al progetto per il complesso residenziale dell’ECA di Trento nella zona della Clarina realizzato nel 1969. L’anno seguente si occupa del progetto per il parcheggio sotto le Canossiane che non verrà attuato.

1971 Da quest’anno si dedica completamente alla pittura e intraprende un’attività espositiva molto intensa. I suoi lavori caratterizzati da un surrealismo alquanto originale colpiscono favorevolmente il pubblico e la critica. Le personali di Trento e Rovereto riscuotono molto successo. Negli anni seguenti lo troviamo impegnato con le mostre a Cortina, Ferrara, Roma, Saint Tropez e Santa Margherita Ligure. Partecipa a numerose collettive e a premi anche all’estero.

1972 Per il centenario della Società degli Alpinisti Tridentini (SAT), disegna il francobollo postale da 25 Lire con la veduta delle Dolomiti del Brenta e della Paganella.

1975 Pubblica con Francesco Piero Baggini il diario di prigionia “Da Cannes a Tarnopol” illustrato dai disegni compiuti nel periodo della deportazione.

1976 Allestisce alla galleria Il Castello di Trento la personale “Tante teste, tante idee”, una mostra di caricature su persone di fama nazionale, politici e personaggi trentini. Nel 1977 la stessa galleria organizza la mostra “Omaggio a Trento” con sessanta opere dedicate alla città. In quell’anno “Floreunucus barbudos “ vince il premio Vittoria Alata alla mostra “VIII Primavera” al Palazzo dell’Unesco a Parigi.

1981 Presenta settanta opere alla mostra “Perghem 80” organizzata al Palazzo della Regione di Trento. Studia il progetto (non realizzato) per un parcheggio sopra la ferrovia del capoluogo trentino. Nel corso degli anni ottanta la sua città gli dedica tre mostre importanti ispirate ai viaggi in Messico (“Mexico 83”, 1984), in Cina (“La Cina è vicina”, 1986), in Perù e Bolivia (“Cartoline dall’impero degli Incas”, 1989) ospitate nelle sale della Camera di Commercio.

1987 Allestisce con Giuseppe Anesi una mostra a Palazzo Pretorio di Trento. In quell’occasione espone l’omaggio all’amico e maestro Guido Polo che è immortalato con molti altri artisti trentini nel quadro “L’atelier de la Portela”.

1988 Il Comune di Trento acquista il quadro di 3 metri per 6 “Piazza del Duomo nel giorno di San Giuseppe” in esposizione permanente nel giardino della chiesa di San Marco. L’anno seguente Bolzano dedica a Perghem e a Giuseppe Anesi un’importante mostra. I due artisti sono i protagonisti maschili di “Scampagnata con Beppino e ….” quadro del 1990 tratto dal celebre Déjeuner sur l’herbe di Manet.

1991 Dopo il riuscito intervento chirurgico all’Ospedale Santa Chiara vuole omaggiare la struttura ospedaliera con il dipinto “La visita” in stile iperrealista.

1992 Scompare a Trento l’1 agosto all’età di 81 anni, mentre il suo quadro “Veermer copia Picasso” è esposto a Kempten, città gemellata con Trento.

1993 A un anno dalla sua scomparsa, la famiglia dona al Comune di Trento un paesaggio cinese per la città gemellata Hang Zhou.

1994 La famiglia dona all’archivio del MART di Rovereto tutta l’opera architettonica e urbanistica dell’artista di progetti per opere pubbliche e private sia in ambito regionale che internazionale.

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