MICHELANGELO PERGHEM GELMI 1911 - 1992

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Catalogo Internazionale Tralli degli artisti segnalati 1985, ottobre 1985
Testo critico Franco Tralli.

Perghem Gelmi ha una virtù oggi rara: il piacere dell’ironia. Chiedendo intelligentemente e rispettosamente in prestito composizioni di chiara fama, ripropone – con il suo gusto e la sua personalità – una “rilettura” di situazioni e di personaggi contemporanei, nel gran gioco della favola da teatro, nel plenilunio delle cromie.
È un bel gesto di coraggio ma anche di consapevolezza dei mezzi che ha a disposizione. Non sono molti i pittori che possono permettersi un tale lusso.
A distanza di un anno, torno sulle opere di Perghem Gelmi Michelangelo per una connotazione che mi pare significativa: l’assoluta contemporaneità della sua espressione artistica con i mezzi che sembrerebbero di un tempo passato, sino ad ottenere una specie di cronaca storicizzata o di fotogramma per il futuro, per confondere gli storici, i critici, i pettegoli.
Bisognerà adottare per lui lo stesso metro con cui si tenta di leggere Raffaello (che sembra facile perché gli occhi pretendono di capire tutto).
In effetti è un pittore di difficile lettura, che gioca a trarre in inganno con il “salto della storia”, con l’ingarbugliare le storie, i personaggi rappresentati, le situazioni del tutto occasionali.

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