MICHELANGELO PERGHEM GELMI 1911 - 1992

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Galleria “Il Castello”, Trento, maggio 1972, personale.
Testo critico di Enrico Paulucci.

Quando studiava all’Accademia Albertina, parecchi anni fa, pensavo che Perghem sarebbe approdato all’architettura: così fu, e la mia previsione non era poi difficile, perché, già dalle sue prime prove di allora era lampante un gusto, direi un bisogno, di geometrizzare, di comporre per piani e di ragionare per spazi, che sono, penso, qualità peculiari dell’architetto.
Così, per molti anni, Perghem ha progettato e costruito, si è arrampicato per le scale polverose dei cantieri, ha disegnato, tecnigrafo righello e compasso, innumerevoli opere: case, ponti, interni e giardini. Ma gli antichi richiami alla pittura, evidentemente, permanevano dissimulati sotto i leggeri fogli di carta “lucida” e millimetrata: ed ecco, poco fa, il caro allievo d’un tempo arrivare nel mio studio sotto i tetti dell’Albertina, con albums e albums di fotocolori: tutti quadri dipinti, con inarrestabile foga e vigore, in questi ultimi tempi, avendo, mi annunzia, buttato alle ortiche fili a piombo e bolle d’aria.
Ed ecco questa mostra, che Perghem viene ad ordinare tra le montagne del suo Trentino: una pittura coloratissima (come coloratissima era quella di un altro trentino, Depero) e aggressive, fatta di precisi incastri di forme, di precisi giochi e arabeschi di linee, che creano astratte immagini, a due, a tre dimensioni; immagini di un decorativismo evidente, gioiose e di un libero dinamismo che può forse rifarsi, in chiave geometrizzante, ad un gusto lievemente Liberty.
Sono opere, queste recenti, che per la loro vitalità e vigore possono avvicinarsi a quelle attuali correnti di “optical” e che, penso l’autore non se ne dolga, potrebbero ben consentire uno sviluppo su grandi dimensioni, a ornare e a creare spazi immaginari inserendosi in complessi architettonici, in vaste superfici. Sarebbe, perché no?, Il segno del doppio amore che il nostro amico ha in petto, tenacemente, e che queste opere palesano nel loro piglio compiuto e sicuro.

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